Cultura Crea
Cos’è
“Cultura
Crea” è l'incentivo che sostiene la
nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore
dell'industria culturale, creativa e turistica, che puntano a valorizzare le
risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania,
Puglia e Sicilia.
A
chi è rivolto
“Cultura Crea” si rivolge alle
micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale e creativa, inclusi i
team di persone che vogliono costituire una società, e ai soggetti del terzo
settore che vogliono realizzare i loro progetti di investimento in Basilicata,
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia (destinatarie dell’intervento PON
2014-2020 Cultura e sviluppo). In particolare: -
Startup per la nascita di nuove imprese di
micro, piccola e media dimensione della filiera culturale e creativa (PMI
costituite da non oltre 36 mesi anche in forma cooperativa oppure team di
persone che vogliono costituire una impresa). -
Imprese consolidate per la crescita e l'integrazione delle micro,
piccole e medie imprese della filiera culturale, creativa, dello spettacolo e
delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici (imprese costituite in forma
societaria da non meno di 36 mesi, incluse le cooperative);
-
Imprese sociali
per sostenere i soggetti del terzo settore nelle attività collegate alla
gestione di beni, servizi e attività culturali, favorendo forme di integrazione
(ONLUS di diritto quali organizzazioni di volontariato, non governative e
cooperative sociali oppure ONLUS iscritte all’Anagrafe delle Onlus, infine,
imprese sociali costituite in forma societaria, comprese le cooperative).
Creazione
di nuove imprese
Si rivolge alle imprese dell’industria culturale costituite
negli ultimi 36 mesi,
comprese le cooperative e ai team di persone fisiche che vogliono costituire una
impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di
ammissione alle agevolazioni.
Sono finanziabili programmi
di investimento fino a 400.000 euro che
prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi nelle
aree tematiche:
conoscenza: sviluppo o applicazione di
tecnologie che permettano di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati
e informazioni sull’industria culturale.
conservazione: sviluppo o applicazione
di modalità e processi innovativi per le attività legate a
restauro/manutenzione e recupero del patrimonio culturale (restauro, manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione) come materiali, tecnologie,
analisi della gestione dei rischi, valutazione dei fattori di degrado e
tecniche di intervento, ecc.)
fruizione: modalità e strumenti
innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del
territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione,
classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e
risorse del territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per
nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e
promozione
gestione: sviluppo di strumenti e
soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di
beni e attività culturali
Agevolazioni
Le
agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente: un finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della
spesa ammessa un contributo
a fondo perduto fino
al 40% della spesa ammessa In
entrambi i casi il tetto delle agevolazioni è elevabile
al 45% per i progetti presentati da
imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità.
Le
imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di
investimenti non coperta dalle agevolazioni.
Sviluppo di imprese
L’incentivo “Sviluppo
delle imprese dell’industria culturale e turistica” prevede il sostegno allo
sviluppo e al consolidamento delle micro, piccole e medie imprese
dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e del settore
manifatturiero tipico locale. Si applica nei Comuni delle regioni
Basilicata, Calabria, Campania e Puglia inseriti nell’elenco delle aree di
attrazione culturale.
Si rivolge alle imprese costituite
in forma societaria da non meno di 36 mesi, incluse le cooperative che vogliono
presentare progetti di investimento nei settori dell’industria culturale,
turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tipici locali. Sono
finanziabili programmi di investimento fino a 500.000 euro nelle seguenti aree di
intervento:
servizi per la fruizione turistica e
culturale
promozione finalizzata alla valorizzazione
delle risorse culturali
recupero e valorizzazione di produzioni
tipiche locali
Agevolazioni
Le
agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente: finanziamento agevolato a tasso zero fino al 60% della
spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa femminile, o impresa
giovanile o in possesso del rating di legalità contributo a fondo perduto fino al 20% della spesa ammessa,
elevabile al 25% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in
possesso del rating di legalità
Le
imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di
investimenti non coperta dalle agevolazioni.
Imprese no profit
L’incentivo "Sostegno
ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale" punta a sostenere la sviluppo
e il consolidamento di imprese e di altri soggetti del terzo settore nelle
attività collegate alla gestione di beni, ai servizi e alle attività
culturali, anche favorendo forme di gestione integrata. Si applica nei Comuni delle regioni
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia inseriti nell’elenco delle
aree di attrazione culturale.
Si rivolge alle imprese - incluse
le cooperative - e ad altri soggetti del terzo settore che hanno programmi di
investimento fino
a 400.000 euro in
una o più delle seguenti aree di intervento: attività
collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse
culturali del territorio attività
collegate alla fruizione degli attrattori e delle
risorse culturali del territorio
attività
di animazione e partecipazione culturale.
Agevolazioni
Le
agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono un contributo a
fondo perduto fino
all’80% della spesa ammessa,
elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in
possesso del rating di legalità.
Le
imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di
investimenti non coperta dalle agevolazioni.